In un’epoca in cui l’accesso all’informazione è alla portata di tutti, scoprire che in Italia più di un quarto della popolazione (27,7% secondo l’OCSE) è considerata analfabeta funzionale lascia perplessi e spinge a riflessioni profonde (TrueNumbers).
L’analfabetismo funzionale è l’incapacità di comprendere, valutare e utilizzare in modo efficace le informazioni quotidiane, nonostante si sappia leggere e scrivere. Questo fenomeno crea un solco profondo tra cittadini e istituzioni e sembra favorire la diffusione di credenze complottiste e antiscientifiche che, in Italia, assumono proporzioni notevoli.
Diffusione delle Credenze Complottiste in Italia
Il rapporto Censis del 2021 ha messo in luce dati preoccupanti:
- Il 10,9% degli italiani considera i vaccini inutili o dannosi (Tecnica della Scuola).
- Il 5,8% crede che la Terra sia piatta (Tecnica della Scuola).
- Il 10% dubita dello sbarco sulla Luna (Tecnica della Scuola).
Inoltre, un sondaggio recente ha rilevato che il 18% degli italiani ritiene che tra noi si celino “rettiliani” con sembianze umane al controllo di governi e istituzioni (Repubblica). Altri credono che la pandemia sia stata una strategia di manipolazione o che la regina Elisabetta abbia eliminato Lady Diana per oscure ragioni (EconomyMagazine).
La Connessione tra Analfabetismo Funzionale e Credenze Complottiste
Queste percentuali non sono semplici curiosità statistiche, ma segnali di un disagio sociale e cognitivo. Studi psicologici suggeriscono che le persone con minori competenze di lettura e comprensione sono meno preparate a decodificare le informazioni, a valutarne le fonti e a gestire la complessità del mondo moderno. La tendenza è quindi quella di affidarsi a spiegazioni alternative, spesso più semplici e rassicuranti (Gionata.org).
Confronto con Altri Paesi Europei
In Italia, questo fenomeno si intreccia con una certa sfiducia verso l’autorità, rafforzata da anni di scarsi investimenti nella formazione e nella promozione del pensiero critico. In paesi come la Germania, dove il tasso di analfabetismo funzionale è del 17,5%, la diffusione di tali teorie è più contenuta (TrueNumbers). L’elevata incidenza di credenze complottiste in Italia amplifica le criticità del nostro sistema educativo e informativo.
Strategie per Contrastare il Fenomeno
Iniziative Aziendali e Professionali
Per contrastare questo fenomeno, è fondamentale promuovere iniziative per migliorare le competenze di alfabetizzazione funzionale. La diffusione di corsi di formazione continua che mirino a rafforzare il pensiero critico e le abilità interpretative può contribuire a ridurre il fascino delle spiegazioni complottiste. Le aziende possono sostenere e incentivare il miglioramento delle competenze dei dipendenti, investendo non solo in formazione tecnica, ma anche in percorsi di alfabetizzazione informativa e culturale.
Politiche Educative Istituzionali
A livello istituzionale, servono politiche educative che valorizzino il pensiero critico fin dalle scuole. Non basta fornire gli strumenti di base; occorre insegnare a usarli in modo autonomo e consapevole. In un’epoca in cui disinformazione e notizie false circolano rapidamente, è fondamentale costruire una società capace di distinguere tra fatti e finzioni.
Il Caso del Mancato Sbarco dei Migranti in Albania
Un esempio recente di disinformazione è stato il mancato sbarco dei migranti in Albania, proposto come una soluzione alle difficoltà di gestione dei flussi migratori in Italia. Tuttavia, l’idea è stata rapidamente rivista, poiché incompatibile con le norme internazionali sui diritti umani e con le politiche dell’Unione Europea. Questo caso riflette quanto la scarsa conoscenza delle fonti del diritto e delle norme internazionali contribuisca a generare false aspettative e a diffondere notizie fuorvianti.
La difficoltà nel distinguere tra misure realistiche e suggestioni mediatiche è in parte legata all’analfabetismo funzionale, che impedisce a molti di comprendere la complessità delle norme giuridiche. Senza una conoscenza basilare delle fonti del diritto, le informazioni possono facilmente essere mal interpretate o strumentalizzate, contribuendo a quella “politica della semplificazione” che spesso alimenta le credenze complottiste. Anche in questo caso, la mancanza di una solida cultura generale e di una formazione civica adeguata favorisce la diffusione di soluzioni fittizie e di narrazioni prive di fondamento giuridico. Anche un cittadino mediamente acculturato sa che le leggi hanno una valenza gerarchica e quelle nazionali non possono andare contro quelle Europee e quelle internazionali
Conclusione
Ritornare a dare valore alla conoscenza e alla cultura è la strada migliore per combattere non solo l’analfabetismo funzionale, ma anche le convinzioni che ne derivano. Il cambiamento richiede tempo e determinazione, ma ne vale la pena: un’Italia informata, consapevole e critica è un’Italia più forte e resiliente.
Zol Claudio
Appassionato di lettura di testi storici, in particolare di storia moderna, lettore accanito di notizie, quotidiani. Attento alla citazione di fonti attendibili, nemico di Fakenews e Analfabetismo Funzionale.