Il negazionismo, l’antisemitismo e il concetto di “cervello rettile” possono sembrare concetti lontani tra loro, ma sono profondamente intrecciati. Questi fenomeni condividono una base psicologica e sociale comune, legata alle reazioni istintive dell’essere umano di fronte a paure, cambiamenti e minacce percepite.
Inoltre, il loro legame con movimenti contemporanei come i no-vax, i negazionisti del cambiamento climatico e alcune ideologie di destra in Italia e in Europa ne amplia ulteriormente il significato.
Fino al covid non ci eravamo accorti di chi avevamo intorno, conoscenti e amici dei quali non avresti mai sospettato si sono rivelati no vax, negazionisti su vari temi compresi sulla possibilità che la terra sia piatta negando la forma sferica
Il cervello rettile: il motore delle nostre risposte primitive
Il concetto di “cervello rettile” è stato introdotto dallo scienziato Paul MacLean, che ha proposto la teoria del cervello trino. Secondo questa teoria, il nostro cervello è composto da tre strati evolutivi: il rettiliano (il più antico), il sistema limbico e la neocorteccia.
Il cervello rettile è responsabile dei comportamenti istintivi legati alla sopravvivenza: paura, aggressività, territorialità e conformismo tribale. Sebbene questa teoria sia stata in parte rivista e criticata, l’idea del cervello rettile resta utile per spiegare alcune reazioni umane primarie.
In situazioni di stress o minaccia, il cervello rettile attiva risposte automatiche che bypassano il pensiero critico. Ad esempio, quando si percepisce un nemico (vero o immaginario), il cervello rettile può spingere verso atteggiamenti aggressivi o esclusivi, spesso alla base di fenomeni come il razzismo, il tribalismo e il negazionismo.
La reazione e il controllo del cervello rettile servono alla sopravvivenza dell’individuo che in condizioni di estremo stress tende a trovare sicurezza con l’intervento di questa parte del cervello.
Studi neuroscientifici più recenti hanno dimostrato che l’amigdala, una parte chiave del sistema limbico, interagisce strettamente con il cervello rettile per generare risposte emotive rapide e potenti. Queste risposte, anche se utili in contesti di sopravvivenza, possono diventare disfunzionali in società complesse dove sono richieste analisi critiche e razionali.
Un esempio pratico di questo è l’istinto umano di cercare sicurezza e identità in tempi di incertezza, spesso attraverso gruppi che condividono valori comuni. Questo comportamento tribale può portare a divisioni sociali, esclusione e pregiudizi contro chi è percepito come “diverso” o “minaccioso”.
Il negazionismo e la distorsione della realtà
Il negazionismo, che sia legato all’Olocausto, al cambiamento climatico o ai vaccini, si fonda su una volontà deliberata di negare fatti ampiamente dimostrati. Questo fenomeno è alimentato da una combinazione di disinformazione, bug cognitivi, paura e spesso profonda ignoranza rispetto ai temi più complessi.
Un meccanismo centrale è la dissonanza cognitiva: quando la realtà contrasta con le proprie convinzioni, alcune persone scelgono di rifiutare i fatti per mantenere una visione del mondo coerente. Ad esempio, chi aderisce ai movimenti no-vax spesso interpreta dati scientifici come minacce alla propria libertà personale o alla sicurezza dei propri figli. Analogamente, i negazionisti del cambiamento climatico rifiutano le evidenze per proteggere interessi economici o ideologici o per tranquillizzarsi rispetto ad un fenomeno dagli effetti disastrosi.
La paura è un altro elemento chiave. Il cervello rettile, di fronte a cambiamenti complessi come quelli climatici o pandemici, attiva risposte di fuga o attacco. Questo spiega perché alcune persone preferiscono aderire a narrazioni semplicistiche che identificano colpevoli (ad esempio, le “élite globaliste”) piuttosto che affrontare la complessità dei problemi. Per molti, accettare la realtà del cambiamento climatico implica non solo una ristrutturazione del proprio stile di vita, ma anche il confronto con un senso di vulnerabilità e impotenza che può risultare insopportabile.
Il ruolo dei social media nel rafforzare il negazionismo è cruciale. Piattaforme come Facebook e Twitter amplificano contenuti che provocano reazioni emotive forti, spesso alimentando disinformazione e polarizzazione. Studi hanno dimostrato che le informazioni false si diffondono più rapidamente di quelle vere, grazie alla loro capacità di suscitare paura, rabbia e sorpresa.
Antisemitismo: un odio radicato nella storia e nei meccanismi primitivi
L’antisemitismo è una delle forme più antiche di pregiudizio, alimentato da stereotipi economici, religiosi e culturali. Nel contesto del cervello rettile, l’antisemitismo può essere interpretato come il risultato di meccanismi di paura e territorialità. Gli ebrei, percepiti storicamente come “diversi” o “esterni” al gruppo dominante, sono stati spesso identificati come capri espiatori nei momenti di crisi.
Le campagne antisemite, come quelle della Germania nazista, sfruttano il cervello rettile manipolando paure primordiali: perdita di risorse, contaminazione culturale, tradimento. Anche oggi, le teorie del complotto che coinvolgono “finanzieri ebrei” o “cabale segrete” si basano su dinamiche simili, attivando la diffidenza e l’odio istintivo. Un esempio è la narrazione secondo cui gli ebrei controllerebbero i sistemi finanziari globali, una teoria complottista che fa leva sull’insicurezza economica e sulle paure tribali.
Questo meccanismo è rafforzato dall’uso di simboli e linguaggi evocativi che richiamano archetipi radicati nella psiche collettiva. Ad esempio, il mito dell'”ebreo usuraio” si è evoluto nel tempo, ma rimane un potente strumento di propaganda per fomentare l’odio.
Il ruolo dei movimenti contemporanei: no-vax, negazionisti climatici e destra europea
Fenomeni come il movimento no-vax e il negazionismo climatico condividono con l’antisemitismo e il negazionismo storico un comune terreno psicologico. In particolare, essi:
Le destre estreme, in Italia e in Europa, sfruttano abilmente questi meccanismi per alimentare sentimenti anti-immigrazione, antisemiti e negazionisti. Movimenti politici come questi costruiscono narrazioni che evocano un passato glorioso e una minaccia presente, parlando alla parte più istintiva della mente umana. Ad esempio, slogan come “Prima gli italiani” o “Riprendiamoci il controllo” fanno leva su paure primitive di perdita di identità e risorse.
Un altro aspetto significativo è l’uso della nostalgia come strumento politico. Idealizzando un passato mitico, questi movimenti offrono una via di fuga emotiva dalla complessità del presente, rinforzando al contempo la polarizzazione e il rifiuto di prospettive alternative.
Strategie per contrastare il fenomeno
Affrontare negazionismo e antisemitismo richiede un approccio multidisciplinare:
Siamo veramente deboli?
Il negazionismo, l’antisemitismo e fenomeni contemporanei come il no-vax e il negazionismo climatico condividono radici psicologiche e sociali che affondano nei meccanismi primitivi del cervello umano e mettono in evidenza la debolezza della psiche umana.
Questa analisi ancora non giustifica le azioni estreme e disumane commesse dagli estremisti nazisti e fascisti ma può far comprendere come i più deboli abbiano assecondato se non sostenuto passivamente crimini commessi dall’umanità ancora oggi ritenuti impossibili
Comprendere queste dinamiche è essenziale per contrastarle efficacemente, promuovendo una società basata su fatti, inclusione e dialogo. Attraverso l’educazione, il dialogo e una regolamentazione più attenta dei flussi informativi, possiamo costruire una società più resiliente alle manipolazioni e più aperta alla complessità del mondo moderno.
La scenza come linea guida
Credere nella scienza è fondamentale per comprendere il mondo e prendere decisioni informate. Ecco cinque buone ragioni per farlo:
Predittività e innovazione
Le teorie scientifiche non si limitano a spiegare il passato, ma permettono anche di prevedere fenomeni futuri. Queste previsioni guidano lo sviluppo di nuove tecnologie e soluzioni pratiche per i problemi quotidiani.
Metodo basato sull’evidenza
La scienza si basa sull’osservazione, la raccolta di dati e la sperimentazione. Non accetta affermazioni senza prove verificabili, garantendo risultati attendibili e ripetibili.
Miglioramento della qualità della vita
I progressi scientifici hanno portato a enormi benefici: dalla medicina moderna (vaccini, antibiotici) alle innovazioni tecnologiche (energia sostenibile, telecomunicazioni), rendendo la vita più sicura e confortevole.
Correzione degli errori
La scienza è autocorrettiva: se emergono nuovi dati o errori, le teorie vengono aggiornate o abbandonate. Questo processo garantisce un’evoluzione continua verso una comprensione più accurata della realtà.
Universale e collaborativa
La scienza è un linguaggio universale che unisce persone di tutto il mondo, superando barriere culturali o politiche. Scienziati di diverse nazioni collaborano per affrontare sfide globali come il cambiamento climatico e le pandemie.
Ancora non ci credete o pensate chi il fenomeno sia limitato a poche persone? bene rimaniamo scientifici e diamo un pò di numeri citando la repubblica
Tutte le settimane l’istituto di ricerca SWG manda un radar, i risultati di una indagine per scoprire come la pensano gli italiani su vari temi. L’ultimo è sconcertante. Dice che per il 15% degli italiani la Terra è piatta, il 5% non lo sa. Per il 17% l’Olocausto non è mai avvenuto, il 7% non lo sa. Per il 18% i rettiliani sono fra noi, hanno le sembianze di alcuni uomini politici e governano il mondo, l’11% non lo sa. Per il 25% i vaccini sono uno strumento per il controllo di massa attraverso il 5G, il 15% non lo sa. Infine per il 29% lo sbarco sulla Luna non è mai avvenuto e le foto sono state scattate su un set, il 14% non lo sa.
Tralascio il fatto che la maggioranza degli italiani pensi che il coronavirus sarebbe stato creato dalle case farmaceutiche e che Lady Diana sia stata fatta uccidere dalla monarchia inglese.
Fortunatamente i numeri statistici non si sommano ma il fenomeno ha una rilevanza notevole è più che probabile che il cervello rettile si sia risvegliato in questo periodo a causa dello stress causato dalla pandemia.
Appassionato di lettura di testi storici, in particolare di storia moderna, lettore accanito di notizie, quotidiani. Attento alla citazione di fonti attendibili, nemico di Fakenews e Analfabetismo Funzionale.
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