argomenti da approfondire

  1. Analisi dei problemi del settore
  2. Proposte per aiutare il settore
  3. Problemi accesso al credito

questo è quanto ho trovato nel sito della regione

http://www.regione.fvg.it/rafvg/comunicati/comunicato.act?dir=/rafvg/cms/RAFVG/notiziedallagiunta/&nm=20200416161959005

in pratica aria fritta, le solite lamentele sul governo e nessuna proposta concreta. Il primo atto che sono riuscito a trovare è questo in pratica la semplice accelerazione nell’erogazione di contributi già concessi, nati da esigenze e da obiettivi ben diversi da quelli generati dall’emergenza covid.

Sembra che l’ultima novità sia un’elemosina da 34.000 milioni, di per sè una bella cifra ma di fatto una miseria ed uno spreco per la scelta di spesa effettuata , cercano di spegnere un incendio con un bicchiere d’acqua, un contributo che farebbe arrabbiare qualsiasi imprenditore, dai 700 ai 4.000 euro a fondo perduto come aiuto non bastano nemmeno per “girare la chiave” il primo giorno di lavoro.

La proposta della giunta regionale è frutto di una totale mancanza di visione della reale situazione degli imprenditori del settore e della minima capacità di proporre reali aiuti.

Mi pongo alcune domande e faccio alcune considerazioni

Prima di tutto va detto che agli imprenditori non mancano gli spiccioli (i 700 ero di contributo) ma necessitano di aiuti che non siano solo quelli finaziari.

  1. Ma se i turisti Tedeschi e co. non vengono cosa me ne faccio di 700 euro?
  2. Se non ho i soldi per adeguare le strutture e non posso quindi aprire che me ne faccio dei 700 euro?
  3. I dipendenti stagionali, dovessimo ripartire posso gestirli in maniera flessibile? Magari poteri aver bisogno di rivedere orari, contratti, aiuti sugli stipendi, ecc.
  4. Il distanziamento necessario causerà una gestione molto meno redditizia o addirittura in perdita
  5. Il rischio fallimento diventa concreto non ora ma magari a fine stagione causa mancate entrate, chi mi aiuta? Come posso evitarlo?
  6. La mia banca non mi concede il solito finanziamento per i lavori di inizio stagione o per acquistare merci e prodotti che poi pagavo a fine stagione.

Con un pò di fantasia, con i problemi che da imprenditore conosco e intervistando un agente di commercio del settore che opera in Lignano, ho evidenziato i problemi sopra esposti.

A mio avviso la regione stà buttando 34 preziosissimi milioni per un’elemosina a pioggia del tutto inutile.

Proposte concrete

  1. Destinare i 34 milioni ad un fondo di garanzia regionale attraverso mediocredito FVG di modo di creare garanzie per almeno 1 miliardo estendendo la garanzia nazionale dall’80% al 100% dei crediti erogati dalle banche. Il conto è facile, da dotazione del fondo deve coprire i presunti insolventi è sufficiente quindi depositare il 10% dell’erogato, tenuto conto che i 34 milioni dovrebbero coprire il 10% del 20% del totale oragato, in pratica con solo il 2% di fondi (34 milioni:2=x:100) si potrebbero erogare oltre 1 miliardo di euro. In sostanza potremmo erogare rapidamente oltre 100.000 euro a circa 17.000 aziende.
  2. Convenzione con le Bcc regionali banche votate al territorio, per una rapida erogazione a prescindere dal rating del beneficiario, al fine di ottenere un rientro nel medio lungo e tassi concorrenziali
  3. Attivare un protocollo regionale di rigido controllo e assistenza alle aziende per al fine di poter garantire la sicurezza dei luoghi di villeggiatura, attraverso test su tutti gli operatori, intervento immediato in caso di casi di covid19. Tutto questo per poter promuovere con campagne pubblicitarie mirate un ambente “SICURO” per le vacanze. Quest’ultimo punto è a mio avviso il più importante non servono soldi se i turisti non arrivano.

Intervista ad un Dirigenti di Bpm

Ho avuto una lunga conversazione con un dirigente di una importante banca del territorio (mio amico) che mi ha illustrato la situazione attuale dell’erogazione del credito.

In via confidenziale mi ha riferito che attualmente buona parte delle operazioni andate a buon fine sono quelle relative all’erogazione dei 25.000 euro (ora diventati 30.000) garantiti al 100% dallo stato, le operazioni oltre questa soglia al momento sono erogate solo in minima parte sia per lungaggini dello stato a confermare la garanzia sia per la necessaria approfondita analisi dei bilanci prevista per legge da parte dell’istituto.

A questo proposito è importante evidenziare 2 aspetti della questione

  1. Il funzionario bancario (di solito l’ultima ruota del carro) che firma la concessione di un finanziamento corre il rischio di incorrere nel reato di bancarotta preferenziale cosa che impedisce di fatto di aiutare imprese in reale stato di difficoltà
  2. Per la banca in caso di fallimento vi è il concreto rischio di revocatoria con l’obbligo di riversare alla procedura fallimentare le rate eventualmente pagate.

Questi 2 aspetti sono oggi il principale limite all’erogazione dei finanziamenti ed erano già stati evidenziati da Calenda nel suo piano per l’emergenza Covid

Intervista a un operatore del settore commercio

La catena che aveva 5-6 hotel ne aprirà forse 3 , ora a Lignano ci sono solo 2 hotel aperti, le grosse catene sono quelle in maggiore difficoltà, previsione di calo fatturato almeno 60% e le previsioni sembrano ottimistiche.

Gli imprenditori si stanno arrangiando non hanno ricevuto alcun aiuto.

Un ristorante non apre in quanto il cuoco spagnolo non viene in quanto l’imprenditore non ha i soldi per pagare il viaggio del cuoco.

il locale “la croce del sud” su 52 dipendenti attuali ne tiene solo 27.

Le esigenze sono

  • Far arrivare i clienti
  • Ottenere immediati finanziamenti

i grossi hanno maggiori difficoltà in termini di perdite, i piccoli hanno necessità immediate per sopravvivere.

I piccoli svegli non hanno nemmeno aperto, gli altri rischiano di chiudere.

I campeggi al momento non hanno previsto una data di apertura alcuni riferiscono che probabilmente non apriranno.

L’azienda distributrice per la quale lavora la mia conoscenza da 5000 di contributo a fondo perduto fronte di un contratto triennale di fornitura esclusiva a prezzi prestabiliti concorrenziali con un massimo del 5% sul fatturato, contributi destinati a grandi clienti con fatturato 50.000 all’anno.

Se riaprono le frontiere a giugno e riarrivano i tedesci le perdite sarebbero limitate al 20%.

Ho anche cercato di contattare i responsabili della regione senza ottenere alcuna risposta telefonica, all’ennesimo numero chiamato mi hanno riferito che il referente era in ferie, siamo al ridicolo……..

Mi sono limitato ad analisi e proposte, da vedere sintesi e risposte.

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